Edilizia

Chiostro di San Mercuriale

Progetto di

Gustavo Giovannoni (per incarico diretto), 1939-1941

Anno di costruzione

1939-1941

Indirizzo

Piazza Saffi - Forlì

In breve

Il chiostro dell’abbazia di San Mercuriale fu completamente ristrutturato negli anni Trenta del Novecento, recuperando in parte le linee architettoniche originali quattrocentesche, dopo secoli di abbandono e rimaneggiamenti, e aprendo il collegamento fra piazza Saffi e piazza XX settembre.

Nascita

La basilica di San Mercuriale già all’inizio del Novecento era stata oggetto di una risistemazione della facciata e della separazione del campanile e, successivamente ai lavori per la realizzazione del Palazzo delle Poste, della ridefinizione della gradinata del sagrato.

Negli anni Trenta, contemporaneamente alla sistemazione del lotto limitrofo occupato dal Palazzo dell’Intendenza di Finanza, venne deciso di intervenire per ovviare alle modifiche che nel corso del tempo avevano alterato l’antico chiostro. Il progetto fu assegnato a Gustavo Giovannoni che optò per una radicale liberazione del chiostro dai tamponamenti e per il rifacimento delle parti su piazza Saffi che si mostravano decisamente manomesse. L’idea era di creare un passaggio tra piazza Saffi e la retrostante piazza XX settembre, con la costruzione di una nuova ala di porticato.

Luogo

L’intervento, inizialmente concepito come un restauro, si concluse con l’elevazione di un complesso del tutto nuovo, realizzato con minima attenzione alle tecniche storiche e facendo largo uso di tecnologie contemporanee, con realizzazione ex novo di colonne, volte a crociera e solette in cemento armato, e solai in latero cemento.

Il progetto non mostra evidenti segni dell’ideologia totalitaria, se non nella volontà di rinnovare il vecchio e annullare le parti ritenute non monumentali. Il complesso, pur mantenendo i materiali originali, si presenta in conclusione come una costruzione in stile novecentesco.

La connessione pedonale e visiva tra piazza Saffi e la retrostante piazza XX settembre - resa possibile con l’intervento di riqualificazione - venne sfruttata come elemento di progetto del successivo Palazzo di Giustizia. Il progetto di fatto mirava al miglioramento del decoro della città, seppur a discapito dell’originalità architettonica degli elementi.

San Mercuriale, veduta del chiostro

Oggi

Il chiostro all’aperto mantiene oggi la sua funzione originaria e si completa con il pozzo centrale, risalente al XVII secolo, che dopo il restauro fu collocato nella posizione originaria.

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