Edilizia

Palazzo degli Uffici Statali

Progetto di

Cesare Bazzani (su commissione diretta), 1934-1935

Anno di costruzione

1935-1938

Indirizzo

Via delle Torri, Via Mazzini, Via Pedriali, Via Biodini - Forlì

In breve

Il palazzo fu costruito da Cesare Bazzani in seguito all’approvazione di Benito Mussolini; l’obiettivo era quello di realizzare una sede appropriata per gli uffici dei Ministeri delle Finanze e dei Lavori Pubblici, dell’Agricoltura e, in parte, delle Foreste.

L’edificio si sviluppa su quattro piani e presenta una lunghezza complessiva di circa 90 metri, arrivando a occupare un intero isolato; per forma e mole richiama l’imponente Palazzo delle Poste, finendo per contrastare in maniera disarmonica con la dimensione e lo stile degli altri edifici del centro storico; da questo punto di vista il disegno di Bazzani non rappresenta sicuramente un esempio di architettura dove eclettismo e razionalismo cercano di integrarsi.

Nascita

Il precedente arretramento del nuovo Palazzo delle Poste aveva reso visibili alcuni edifici siti nell’angolo di piazza Saffi, che vennero giudicati dalle autorità «non decorosi» per l’aulico centro cittadino: questa valutazione portò alla decisione di costruire il Palazzo degli Uffici Statali, e affidare alle forme del razionalismo novecentista l’espressione di un nuovo decoro.

Il primo piano immobiliare, redatto nel 1933, prevedeva il mantenimento del Palazzo Monti-Lodi Fè, situato all’angolo tra via delle Torri e via Biondini, ma poi fu espropriato per poter permettere l’esecuzione completa del progetto. In realtà il progetto di Bazzani fu concepito fin da subito senza avere nessuna attenzione per l’urbanistica circostante, e l’approvazione del progetto da parte del Duce provocò un’indignata reazione per le ulteriori demolizioni dei palazzi preesistenti in piazza Saffi.

Luogo

Il Palazzo è un edificio tipicamente centralista, la struttura portante è realizzata completamente in cemento armato, mentre le murature sono utilizzate semplicemente come tamponature.

Il massiccio corpo angolare si innalza di un piano rispetto al resto dell’edificio, finendo per ricordare quasi l’aspetto di una massiccia torre; originariamente il corpo angolare era sormontato da una modesta torretta, che distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale non fu mai più ricostruita.

La facciata dell’edificio è ritmata dall’alternarsi delle lesene all'intonaco colorato, e nella zona basamentale presenta un grande porticato, che per dimensione e passo strutturale richiama gli antichi acquedotti romani.

Palazzo degli Uffici Statali, veduta d'insiemeNella sua austera monumentalità il Palazzo non si distingue per la presenza di particolari elementi artistici e, per rispondere alla sua destinazione amministrativa, venne dotato nel lato interno di un grande corridoio centrale che permetteva una lineare distribuzione dei singoli uffici.

L’edificio venne realizzato con tecniche costruttive abbastanza innovative – come il telaio in cemento armato – che permisero di avere delle fonti di luce più ampie e una maggiore libertà compositiva in pianta, oltre che a una esecuzione dell’opera molto più spedita. La scelta di utilizzare una tecnologia moderna venne nascosta con un linguaggio di facciata classicista, per quanto semplificato; nel 1938 Rezio Buscaroli definì la costruzione un «edificio di un gusto di sano razionalismo».

In questo progetto Bazzani si misura con le concezioni razionalistiche, approdando all’abbandono della simmetria e dell’arbitraria interpretazione degli ordini in una sorta di mediazione tra l’architettura romana e l’architettura razionalista.

Oggi

Il palazzo è rimasto fondamentalmente invariato, i materiali e le singole parti sono ancora oggi integri, tranne, come abbiamo visto, la torretta su piazza Saffi distrutta dai bombardamenti.

Per il suo aspetto evidentemente fuori scala e per la distruzione di importanti edifici storici che la sua realizzazione ha comportato, questo edificio non è particolarmente amato dalla popolazione locale.

Oggi il palazzo è la sede di uffici pubblici ed è inserito in alcune guide architettoniche della città come esempio di razionalismo novecentista, inoltre, probabilmente per la sua posizione privilegiata su piazza Saffi, è tra le architetture più visitate dai turisti.

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