Ezio Bianchi (su commissione diretta), 1933
1933-1935
Viale Antonio Gramsci, 42 - Forlì
L’Orfanotrofio realizzato da Ezio Bianchi propone le scelte compositive operate da Cesare Bazzani per il Palazzo delle Poste di Forlì, con segni evidenti di un eclettismo ancora presente.
L’edificio, tra i primi a essere edificati in quella zona, doveva essere, e lo è ancora oggi, un polo centrale della nuova struttura viaria. In realtà rimase la sola costruzione pubblica a essere realizzata in quell'area, pertanto il suo valore simbolico risulta parzialmente depotenziato per il fatto di essere un unicum in zona quasi completamente residenziale.
Realizzato prima di tutto per rispondere a una finalità sociale, l’Orfanotrofio nacque anche per essere un'importante area urbana e concorrere alla ristrutturazione del nuovo asse di impianto urbanistico, del quale doveva essere la conclusione. Il progetto di rinnovamento prevedeva importanti interventi architettonici assimilabili a quelli realizzati nel viale della stazione; piani e idee che poi vennero disattesi.
L’edificio si sviluppa intorno a una corte, ma conserva libero il lato rivolto a quella che un tempo era una zona di campagna. La regolarità dell’impianto planimetrico e distributivo è interrotta dall’affacciarsi dei singoli volumi, che compongono la struttura ed evidenziano la diversa funzione delle singole parti.
Il corpo principale emerge, e si differenzia dal resto del complesso, assumendo una fisionomia che ripropone temi desunti dalle coeve architetture urbane.
Il grande edificio è posto alla congiunzione tra una strada dalla valenza territoriale, quella che un tempo era viale delle Milizie, e un asse che lo collega direttamente al centro della città, tanto da esserne una sorta di fondale scenografico.
Per le sue dimensioni, l’Orfanotrofio costituisce un punto centrale lungo viale Gramsci, nonostante, per il fronte molto arretrato e l’ampio giardino, appaia abbastanza distaccato dalle costruzioni circostanti.

Attualmente l’edificio non presenta nessun riferimento al regime fascista; da un punto di vista strutturale ha preservato completamente i materiali originali e la sua immagine esteriore risulta immutata.
Anche per la sua grande adattabilità, negli anni la struttura è stata destinata a diverse funzioni, e il suo interno è stato necessariamente oggetto di alcune trasformazioni per adeguarlo ai nuovi utilizzi.
Fino a qualche anno il complesso ospitava una scuola superiore per il commercio, oggi è un luogo di interesse cittadino in quanto sede di uno dei due ospedali privati di Forlì.