Edilizia

Monumento ai caduti della Grande guerra

Progetto di

Cesare Bazzani (per concorso), 1931

Anno di costruzione

1932

Indirizzo

Piazza della Vittoria - Forlì

In breve

A pochissimi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e dal centro di Forlì, nel 1932, a celebrare e ricordare la potenza e la presenza dello Stato, venne eretto il Monumento ai caduti della Grande guerra.

L’opera, alta complessivamente 32 metri, presenta una colonna onoraria in stile dorico romano di ben 22 metri, costruita in cemento ed esternamente rivestita da pietra di Trani; completano il monumento due massicce are affiancate alla colonna sormontata da una statua della Vittoria.

Nascita

Il Monumento ai caduti venne affidato all’ingegnere e architetto romano Cesare Bazzani in seguito a un concorso nazionale, svoltosi in due gradi tra il 1925 e il 1927. In realtà il concorso non ebbe un vincitore finale e il progetto, poi effettivamente realizzato, risultò essere quello del IV classificato; nel 1931 l’amministrazione comunale affidò i lavori direttamente a Bazzani.

In quegli anni Cesare Bazzani aveva già progettato importanti edifici per la stessa città di Forlì, come le Poste centrali e la Casa del Mutilato, a lui si doveva la realizzazione della Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma e la Biblioteca Nazionale Centrale a Firenze, tra le sue opere si ricorda anche la chiesa di Sant’Antonio di Predappio, in cui si sposò con Alessandra Mussolini.

L’opera venne inaugurata nel 1932, lo stesso anno in cui avevano avuto inizio i lavori; la cerimonia venne trasmessa con grande interesse dai periodici locali, anche per la presenza dello stesso Benito Mussolini che, in quell’occasione, parlò alla folla dal balcone del Palazzo comunale in piazza Aurelio Saffi. Con questo monumento si sanciva la definitiva consacrazione della città di Forlì quale futuro importante centro regionale

Luogo

Il fulcro del monumento è ovviamente la maestosa colonna di 22 metri realizzata in cemento armato cavo, che ospita al suo interno una scala a chiocciola per raggiungerne la sommità. L’esterno è rivestito in pietra dorata di Trani e culmina nella composizione in bronzo della Vittoria che arride alla patria nel triplice campo del cielo, della terra e del mare; la scultura fu realizzata da Benedetto Morescalchi.

Ai due lati la colonna è affiancata da due are in pietra di Trani decorate da una serie di bassorilievi dello scultore Bernardino Boifava, che celebrano i momenti fondamentali della vita degli eroi: l’Attacco, la Difesa, il Sacrificio e il Trionfo.

L’imponente colonna è inquadrata da quattro antenne alte 20 metri, costruite in acciaio Mannesmann, che poggiano su piedistalli, anch’essi di pietra dorata di Trani.

Monumento ai caduti, veduta dal basso

Il Monumento ai caduti fu tra le prime opere importanti realizzate dal fascismo nel centro di Forlì. Realizzata in un punto strategico della viabilità cittadina – all’intersezione del nuovo tracciato, viale Mussolini oggi viale della Libertà, con il ramo della via Emilia e il Corso, l’attuale Corso della Repubblica, che conduce al centro della città – questa colonna, con la semplicità e la chiarezza delle forme, divenne il veicolo di un messaggio semplice, chiaro e indelebile, da lasciare nella città: la celebrazione dell’eroismo bellico e del fascino della potenza romana. Allo stesso intento sono chiaramente ascrivibili la predilezione per lo stile dorico romano, l’alto piedistallo, l’uso di una pietra chiara e le figure scolpite di evidente ispirazione romana.

Oggi

Il Monumento ai caduti è uno dei simboli maggiormente riconoscibili della città di Forlì; se originariamente celebrava l’anniversario del decennale fascista, oggi costituisce l'importante elemento artistico di una vasta zona della città che, perfettamente integrato come elemento culminante di un asse architettonico, rappresenta ancora un armonico connubio tra arte, architettura, urbanistica e valore simbolico.

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