Cesare Valle (su commissione diretta), 1931-1935
Ditta Calvitti - Forlì, 1931-1939
Via Carlo Forlanini, 34 - Forlì
L’edificio faceva parte del centro sanatoriale di Vecchiazzano, fu il padiglione principale e il primo ad essere edificato. Si caratterizza per la pianta che ricorda la forma di un biplano.
Nacque con l’obiettivo di dotare la città di un centro per la cura della tubercolosi e di una colonia post-sanatoriale, Mussolini stesso scelse il luogo per l’edificazione e partecipò a più visite ufficiali e all’inaugurazione. L’edificio, insieme agli altri del sanatorio fu il primo nucleo dell’Ospedale sanatoriale a Vecchiazzano, in un’aerea non urbanizzata.
Progettato dall’ingegnere Cesare Valle, tra i più importanti esponenti dell’architettura razionale italiana, l’edificio, anche successivamente alle trasformazioni necessarie per la sua agibilità, mostra ancora forte la sua struttura architettonica originaria, la quale teneva conto di molti fattori, dall’orientamento rispetto al sole, al disegno delle strade di accesso, alla disposizione del verde esterno.
La forma degli edifici del sanatorio si presenta come una squadriglia navale, terrestre, aerea. Il tipo edilizio è innovativo sia per la nuova esigenza di ospitare molti pazienti per lunghi periodi, sia per gli aspetti funzionali – poiché ogni stanza è dotata di accesso all’esterno con grandi finestre e ha possibilità di collegamento con gli altri padiglioni del sanatorio – sia per gli aspetti tecnici, legati all’uso di telai in cemento armato, alla presenza di scale e rampe comode e ampie e di ascensori, così come il ricorso ai principi della cromoterapia, mediante colorazione dei prospetti con toni riposanti.
Il complesso rispecchia la tipologia ospedaliera a padiglioni, di stampo ottocentesco, la cui forma aveva forti significati simbolici, in particolare il padiglione Valsalva, come è oggi denominato, ha la forma di aereo, in linea con le avanguardie futuriste nella celebrazione della modernità e del mito delle macchine. Orientato con il lato principale esposto a sud-est, ad accogliere quanta più luce possibile, con verande continue che partono dal corpo centrale. I malati erano raccolti in camerate di circa 40 mq, munite ciascuna di una grande apertura che dava accesso sulla veranda. È costituito da un piano terra e da due piani rialzati. Una galleria seminterrata connette tutti gli edifici del sanatorio.

Attualmente l’edificio è identificato come il padiglione Valsalva dell’ospedale cittadino Morgagni-Pierantoni. Gli interni nel tempo hanno subito notevoli trasformazioni, mentre la parte esterna ha ancora buona parte dei materiali originali. L’edificio era arricchito da opere di artisti contemporanei. Dal 1996 queste opere sono visibili in una mostra allestita nell’ospedale.
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