Edilizia

Stazione Ferroviaria

Progetto di

Ezio Bianchi (su commissione diretta), 1924

Anno di costruzione

1924-1925

Indirizzo

Piazza Martiri d’Ungheria, 14 - Forlì

In breve

La Stazione Ferroviaria fu realizzata dall'ingegnere Ezio Bianchi, capo dell’Ufficio tecnico del compartimento delle Ferrovie dello Stato a Bologna.

Situato a poca distanza dalla precedente stazione, più piccola e risalente al 1861, il nuovo polo ferroviario, stilisticamente datato, non presenta specifici elementi dell’architettura fascista, ma si distingue per un eclettismo di ritorno, con forti rimandi alle stazioni di inizio Novecento e al loro stile liberty.

Nascita

Quando la struttura venne costruita l’area circostante era quasi completamente non edificata. L’idea di realizzare una nuova stazione era precedente al periodo fascista, ma la costruzione di questo edificio divenne simbolicamente il primo passo del nuovo piano di espansione della città oltre le mura cittadine, ma soprattutto della creazione della «nuova Forlì».

Realizzata quindi per rispondere alle mutate esigenze di una Forlì che stava assumendo sempre maggiore importanza, la nuova Stazione Ferroviaria divenne il punto focale di viale Mussolini, l’attuale viale della Libertà, la strada più importante progettata e realizzata in città durante il Ventennio fascista.

Luogo

Il fabbricato destinato ai viaggiatori rimanda chiaramente ai modelli proposti dalle stazioni centrale di Milano e di Verona, e presenta una facciata in stile eclettico dall'accentuato sviluppo orizzontale, organizzata su tre livelli.

Il corpo centrale dell'edificio, che accoglie l’entrata principale e il salone a doppia altezza, è leggermente aggettante rispetto alle altre parti, ed è messo in rilievo dalle due torrette simmetriche, che racchiudono i tre grandi archi dell’ingresso. Gli archi sono scanditi da lesene e decorati da ghirlande di fiori in rilievo, che rifiniscono l’assortimento decorativo neo-rinascimentale. L'edificio si completa ai lati con due ulteriori corpi aggettanti, nei quali si aprono due ingressi ad arco, questi accessi secondari presentano le stesse partizioni e le medesime decorazioni della parte centrale.

La facciata del prospetto principale si caratterizza anche per la variazione cromatica ottenuta dalla scelta dell’intonaco per i primi due piani e del cotto per il piano più alto, fatta eccezione per i corpi aggettanti, rivestiti con intonaco a tutta altezza.

Stazione Ferroviaria, veduta frontale

All’interno, il primo piano della costruzione si struttura attorno al salone d’ingresso che funge da cardine distributivo, il secondo livello collega l’edificio al piano delle rotaie, sopraelevato di cinque metri, e il terzo piano ospitava gli alloggi e gli spazi destinati ai ferrovieri. I marciapiedi sono coperti da pensiline in ferro sostenute da esili colonnine realizzate in ghisa, che nello stile richiamano ancora un tardo liberty.

L’esterno della Stazione Ferroviaria venne arricchito con l’aggiunta, nel piazzale antistante l’edificio, di una fontana disegnata dall'architetto Cesare Bazzani: una vasca circolare completata da aquile imperiali scolpite, il cui getto d’acqua fuoriusciva da un insieme di fasci littori, successivamente rimossi.

Oggi

L’immagine dell’edificio è rimasta praticamente la stessa e i materiali sono ancora quelli originali. La pensilina in ferro, prima demolita, è stata ricostruita secondo un disegno più contemporaneo; altri interventi sono stati eseguiti per adeguare alle nuove normative la stazione, che continua ancora oggi a svolgere la sua funzione e a essere un edificio pubblico di grande importanza per la città.

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